E tu lo conosci il vino “orange”?

 

I vini bianchi macerati, ora si chiamano orange wine.
Uno stile antico e nuovo nello stesso tempo.

Il prolungato contatto con le bucce dell’uva dona sapori e colori inusuali:
la vinificazione fatta ai vini bianchi ha lo stesso processo dei vini rossi.
E’ una tradizione antica, contadina, sparita con l’avvento di nuovi macchinari tecnologici
che hanno permesso di rendere più veloce il processo di vinificazione.

Solitamente sono prodotti con uve da agricoltura pulita,
biologica o biodinamica, per il semplice fatto che tutto quello che è sulle bucce si ritrova nel vino.

Il risultato è un vino “alimento” che si accompagna alle cucine dei propri luoghi di origine,
ma anche a cucine particolari come quella quella asiatica, giapponese in primis.

Con l’orange wine, diventa perfetto l’abbinamento con pesci importanti anche grassi cucinati, crudi o affumicati,
carni bianche da cortile, agnello o capretto.
Per il vegetariano accompagnano zuppe ricche classiche della cucina mediterranea,
oppure piatti un poco più elaborati come una parmigiana di melanzane o, per tornare in oriente,
una tempura di verdure miste.

Come per tutti i vini è importante la temperatura di servizio,
non andrebbero mai servirli freddi ma a temperature intorno ai 15°,
magari aprendo la bottiglia qualche tempo prima di metterla in tavola.

Gli orange wine sono vini adatti a medi lunghi invecchiamenti,
soprattutto quelli nati da lunghe macerazioni.

Ed ecco che anche in questo caso l’importanza di una corretta conservazione diventa necessaria
se si vuole preservare nel tempo tutte le propietà organolettiche del vino.

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